Ebbene sì. Speravo che la Madonna mi sarebbe apparsa. Quanti dei pellegrini hanno in cuor loro questa segreta speranza ? Razionalmente era del tutto ovvio che non potesse apparirmi, ipotizzando presuntuosamente di conoscere i piani di Dio. Troppo buono per poter essere oggetto di una sana conversione, nettamente troppo cattivo per essere degno della visita di Colei.
Eppure era lì, piccola, luminosa, precisa, la speranza.
Che è tutta una questione di identità. Essere chiamati, riconosciuti, ci attribuisce un valore che da soli non abbiamo. E' per rincorrere questo valore, il bisogno di sentirsi speciali o anche soltanto di essere, che siamo a volte disposti a prostituire anima e corpo.
Essere riconosciuti dalla Madonna poi, questo è un valore assoluto.
Mi sarebbe bastato, alla fine, anche un qualsiasi incontro particolare. Un veggente, un prete, un mistico, uno dei migliaia di veneti che "dialettavano" magnificamente lì intorno. Come quella volta che abbiamo trovato Giovanni Rullo sotto la statua di Colombo a Barcellona.
Anche per sbaglio, anche scambiato per un altro, mi capitava spesso quando portavo le lenti a contatto e avevo tutti i capelli in testa...
Invece...
Invece, in sogno è venuto a trovarmi Satana, sottoforma di ombra più scura della notte. La prima volta sono bastati Pungolo e l'Acqua Benedetta per difendermi e combattere, e l'intervento provvidenziale di Gandalf. La seconda invece mi ha preso alla sprovvista, nulla ho potuto, se non il tocco della Croce Benedetta che mi ha permesso di "spegnere" il sogno.
Si vede che è quello che mi merito.
Forse dovrei passare a qualcosa di più potente, come la Croce di San Benedetto.
Sono rimasto stupito, nel mio animo amorevolmente razionale, dall'importanza che a Medjugorie si dà allo Spirito. Sono cresciuto, e con me credo tantissimi altri, con la convinzione che cose come le lingue di fuoco, parlare lingue sconosciute, lottare contro i demoni, fossero favolette che si raccontano ai bambini, leggende di tempi antichi.
Invece forse, ma proprio forse, queste cose accadono sul serio. Come sia effettivamente il discorso, lo ignoro, come persona che cerca di vedere oltre l'orizzonte, come il testo delle canzoni imparate dopo l'infanzia, ma che si ama cantare. Si intona la melodia e quando finiscono le parole si attacca a piripipare. Piripipì. Piripipò.
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