Ci sono Luisa e Antonia
Entrambe portano da mangiare agli ammalati in ospedale, e hanno qualche margine di personalizzazione del cibo che portano, hanno una passione sviscerata per la cioccolata e hanno scelto questo lavoro anche perché possono aiutare gli altri.
Luisa non presta molta attenzione a quello che mangia, lo fa in fretta per avere più tempo, e, per quanto riguarda la cioccolata, si dice sempre che lunedì si metterà a dieta; qualche volta lo fa, ma solo per qualche giorno. Poi continua a ingozzarsi.
Porta il cibo agli ammalati così com'è, meccanicamente.
Quando qualcuno le chiede un po' di cioccolata, risponde di no, perché fa male.
Si aspetta sempre e comunque riconoscenza dai pazienti ma non sempre è così,
e il suo umore va di conseguenza, su e giù.
Alla fine della giornata è sempre molto stanca e spesso si chiede se ha senso preoccuparsi per gli altri, si dice che, alla fine dei conti, è solo un lavoro.
Antonia dedica una certa attenzione a quello che mangia.
Si informa su come mangiare in modo salutare e le piace essere creativa e prepararsi dei piatti saporiti, anche solo per sè stessa.
Varia spesso dieta per verificare su di sè se alcuni alimenti la fanno stare meglio.
Per quanto riguarda la cioccolata cerca di capire se c'è una ragione dietro la sua passione per essa, segue dei corsi e modifica il suo modo di mangiare la cioccolata, ne mangia di meno e la gusta molto di più.
Al lavoro prova ad applicare quello che ha imparato sul cibo personalizzando i piatti per quello che può.
Condivide i suoi sforzi con il cuoco e con i pazienti trasmettendo curiosità ed entusiasmo.
Molti dei pazienti si sentono meglio quando sanno che è lei a portare il cibo e quando qualcuno le chiede della cioccolata lei, se sa che è possibile, porta un piccolo pezzetto e spiega come assaporarne tutto il gusto.
Non tutti esprimono riconoscenza ad Antonia ma lei capisce che una persona concentrata sulla sua sofferenza fa fatica ad esprimere gratitudine.
Non importa cosa pensano gli altri, lei sa che ha fatto del suo meglio.
Alla fine della giornata è stanca ma ancora carica di energia.
Prepara dell'ottimo cibo per lei o per i suoi amici e pensa a cosa sperimenterà domani.
Ma la storia continua.
Uno dei pazienti conquistato dalla passione di Antonia per il cibo possiede un ristorante.
Le propone di andare a lavorare da lui e lei accetta, sente che questa proposta la carica di energia, non si fa prendere dal senso di colpa di quelli che gli dicono "ma come, abbandoni i pazienti ?" e investe le sue energie in questa nuova avventura.
Inizialmente il proprietario non è soddisfatto. Gli ingredienti che Antonia chiede sono più sani ma più costosi.
Antonia entra in crisi. Riflette e comunica al proprietario che è proprio questo suo modo di cucinare che lo ha conquistato.
Antonia comincia a creare nuovi, saporiti, sani piatti e ogni volta ne condivide le caratteristiche con il proprietario e i camerieri, che a loro volta lo condividono con i clienti, i quali cominciano a venire sempre più spesso.
Il ristorante ha un grande successo e Antonia sposa il proprietario.
Ma la storia continua.
Dopo un paio d'anni Antonia è davvero soddisfatta di quello che ha imparato dagli altri cuochi, e di come ha espresso la sua creatività, ma sente che le manca il rapporto con i pazienti.
Contatta l'ospedale che le propone non solo di riprendere il suo posto, ma anche qualche responsabilità nella gestione della cucina.
Il marito però gli dice "ma come, adesso che va tutto così bene, torni indietro e mi metti in difficoltà?"
Non solo, tornando a lavorare in ospedale, Antonia non riscontra i successi che si aspettava,
si sente infelice ed entra in crisi.
Antonia rifletterà. Forse il successo che ha avuto le ha fatto perdere l'umiltà,
e si aspetta come dovuto lo stesso successo in ospedale ?
Forse si aspetta che tutti abbiano un opinione eccezionale di lei ?
Non lo sappiamo ma sono convinto che troverà la soluzione migliore per sè stessa e per gli altri.
Quali sono, a mio parere, i punti di forza di Antonia ?
1. Cerca il suo Bene:
Cerca di fare ciò che è bene per lei, di nutrirsi in modo intelligente, sano e piacevole. Cerca di capire cosa è Bene per lei in ogni aspetto della sua vita.
2. Si ascolta, non si accontenta di quello che gli dicono gli altri.
Cerca informazioni ma poi sperimenta diverse soluzioni, è creativa
e cerca di capire cosa desta il suo entusiasmo, che cosa è veramente importante per lei,
che cosa veramente è il suo bene.
3. Comunica solo la sua esperienza, quindi qualcosa di vero, reale, sperimentato,
quindi ne può parlare con convinzione, entusiasmo e competenza e si tramuta in autentico bene per gli altri
4. Non si fa condizionare dal senso di colpa o dalla paura
Capisce che non sono buoni criteri per prendere decisioni
ma segue il proprio sentire generando l'energia e l'entusiasmo che la portano ad amare veramente gli altri
5. Accetta la crisi come momento di crescita.
Accetta di mettersi in gioco, accetta il fatto che nessuno è perfetto, che l'errore, l'imperfezione sono inevitabili ma possono essere un'occasione.
Posso usare questo momento per capire come migliorarmi o per giudicarmi e deprimermi, sta a me.
Naturalmente questa è soltanto una storiella che serve ad esprimere alcuni spunti di riflessione che mi sembrano interessanti.
Sperimentate gente, sperimentate.
martedì 17 maggio 2011
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