sabato 13 dicembre 2008

Il vecchio Alex è andato giù

Il vecchio Alex è andato al tappeto.
Il colpo era arrivato dritto in faccia, pulito e Alex era andato giù, duro, al rallentatore, come Apollo Creed con Ivan Drago. Mentre l'arbitro lo contava, Alex non ci poteva credere.

"Questa volta è quella buona" si era detto durante l'incontro.
Aveva rinunciato ai trucchetti, cercava una vittoria limpida, piena.
L'inizio era stato spumeggiante, di una intensità rara ma, un round alla volta, l'avversario era venuto fuori e lo aveva messo in difficoltà. Messo alle strette, era caduto nelle solite trappole. Contro le indicazioni del suo Allenatore si muoveva troppo sulla difensiva; ma teneva botta.
L'avversario però prendeva coraggio, cresceva, e proprio quando Alex aveva cercato di uscire un pochino più allo scoperto, era arrivato il colpo del KO.

Il nostro caro vecchio Alex è un duro. Più volte durante i combattimenti era andato giù ma si era subito rialzato e aveva ripreso immediatamente il combattimento. Il vecchio Alex non mollava mai.
Stavolta però era stato così convinto di vincere da non poter credere di andare al tappeto. Restava inebetito a guardare l'arbitro che contava.

Il nostro caro vecchio Alex era sempre stato un duro e io non l'avevo mai visto nè mollare, nè piangere; ma, quella sera, qualche lacrimuccia l'aveva versata: si lasciava perfino abbracciare dal suo Allenatore, che lo accompagnava in silenzio.
Alex l'aveva detto chiaro prima del combattimento che quello sarebbe stato il suo ultimo incontro. Ma che brutto chiudere in questo modo! Sapeva perfettamente che se avesse seguito le indicazioni dell'Allenatore le cose sarebbero andate diversamente; ma un po' per orgoglio, un po' per pigrizia, un po' per paura, aveva fatto di testa sua, combinando quel gran casino che sappiamo. Il vecchio Alex aveva sempre fatto di testa sua.

E il suo Allenatore, invece di rimbrottarlo, era lì in silenzio accanto a lui che lo teneva stretto. Era l'Allenatore migliore del mondo, Alex lo sapeva bene. Lo guardò. "Cosa devo fare ?" gli disse.
"Devi solo fidarti di me" rispose l'Allenatore con dolcezza. "Sai che non desidero altro che il tuo Bene. Lasciami fare." Allora Alex nascose il viso sulla sua spalla e pianse tutte le sue lacrime. Avvertì una grande Consolazione.
Finalmente alzò gli occhi. "Io sarò quello che Tu vuoi che io sia, io sarò quello che Tu hai pensato per me." disse. L'Allenatore allora lo guardò con il suo sorriso antico e profondo.
Subito una gioia pazzesca dilaniò il cuore del vecchio Alex.